giovedì 8 gennaio 2009

Inchiesta: I network e le case discografiche

Il legame tra i network e le case discografiche e’ solo un finto e apparente legame tenuto in vita per lo piu’ dall’opportunismo e dall’interesse reciproco a speculare. Questo atteggiamento d’altro canto non dovrebbe meravigliare piu’ di tanto trovandosi di fronte una realta’ non molto diversa da quella che siamo abituati ad osservare altrove. L’interesse economico oggi rappresenta la politica dominante e tutto nasce e progredisce avendo prima di tutto questo obiettivo come parametro di riferimento.
Le case discografiche ,dunque ,utilizzano le radio per promuovere i singoli degli album dei loro cantanti e i network usano le hit per avere maggior audience e maggior pubblicità. Ma analizziamo meglio quanto detto: la radio non puo’ scegliere di sua iniziativa la promozione di un singolo in quanto si troverebbe ad andar contro i legami e gli accordi con le major. E’ la casa discografica che sceglie la canzone in cambio di quattrini alla radio. Ma quali sono i criteri alla base di questa scelta negoziata?
La casa discografica decide di promuovere un singolo che e’ il piu’ commerciale ,il piu pop e quello che rientra nei tre minuti e mezzo di durata. Nelle radio infatti e’ difficilissimo sentire una canzone della durata di 5 minuti; risulterebbe noiosa e petulante . Sulla base di questa considerazione e’ da notare come a volte il singolo scelto non sia necessariamente il piu’ bello (non e’ escluso che bell’arrangiamento della canzone e soavità del testo possano risultare simmetrici) ,ma e’ quello piu’ orecchiabile ,dal ritmo sicuramente piu’ accattivante e coinvolgente;e’ quello che puo’ essere trasmesso piu’ volte e senza correre il rischio di stancare troppo presto.
RTL e’ una radio al 90%musicale e le hit del giorno e della settimana vengono trasmesse ogni mezz’ora. Quindi ,se un singolo ,mantiene la prima posizione per piu’ di una settimana ,diventa hit del mese e acquisisce il diritto di poter essere trasmessa ogni due ore. Quando poi e se si tratta di una radio privata ,il peso sulla scelta della programmazione e delle hit e’ ancora piu’ gravoso in termini di economia.
Si evince da quanto detto come e quanto la pubblicita’ giochi un ruolo fondamentale ai fini dell’accrescimento economico. Ha sostenuto Arbore qualche anno fa per un articolo sul Corriere della Sera: "Penso che il servizio radiofonico pubblico sia sano, ma in molte emittenti private la pratica di appoggiare alcuni dischi in cambio di pubblicita' e' molto diffusa. Le case discografiche hanno mille modi per sedurre le radio: offrono come ospiti cantanti importanti, investono in pubblicita', incaricano i dj di rimaneggiare i dischi. C'e' una forma di collaborazione troppo stretta. E le radio diventano un tutt'uno con le case discografiche".
In America c'era e c'e' ancora il sistema delle mazzette radiofoniche. Ma queste vennero superate rendendo pubbliche le programmazioni che si sarebbero fatte successivamente: in tal modo gli intermediari dei discografici non sarebbero potuti andare dai loro capi per prendersi il merito di quelle programmazioni. Inoltre oggi non ci sono dj che programmano dischi non voluti dalle case discografiche, come si faceva una volta. Si pubblicizzavano dischi originali americani ancora non stampati in Italia e si facevano diventare successi anche le facciate B dei dischi. I dj di adesso hanno un ruolo sminuito: eseguono ordini.
La verita’ e’ che questi non rischiano con scelte particolari e finiscono per mettere le stesse cose. Si assiste dunque ad una omologazione delle proposte e questo crea non poco il sospetto della corruzione.
Gli uomini della promozione discografica spingono la programmazione di un disco per farlo conoscere. Ma e' certo che non esiste una radio che si auto castra proponendo dischi senza mercato. Tutto ormai e' pubblicita': anche quando si trasmette una partita si fa pubblicita' indiretta agli abbonamenti di questa o quell’altra squadra. Oggi sono le case discografiche ad essere asservite alle radio, e non il contrario: ormai pubblicano soltanto dischi che pensano possano avere un "airplay", un ascolto radiofonico", spiega Red Ronnie, conduttore di "Help" e "Roxy bar". E lo stesso sostiene: "Lo scandalo delle radio non consiste nella corruzione, ma nella perdita della fantasia. I dj si sono addormentati e invece di scegliere una canzone all'interno di un disco si limitano a mandare il singolo scelto dalla casa discografica. Dunque gli accordi e i favori esistono.

Nessun commento: