giovedì 1 gennaio 2009

Una nuova generazione: I nati digitali





Il 28/11/08 sono stata ad una Conferenza all'Accademia dei Lincei dal titolo "i Nati Digitali". Molti ospiti sono intervenuti e tra questi il mio professore del corso di Editoria Multimediale ,Paolo Liguori. L'oggetto della discussione e' stato il Web 2.0 ,realta' con la quale oggi tutti ci troviamo a competere. Il dottor Balboni ha detto che siamo nativi elettronici in quanto nasciamo gia' immersi in una sorta di digitalizzazione. La preoccupazione nasce se si pensa a come saranno i prossimi dopo di noi poiche' l'integrazione tra nativi digitali e non , non sara' facile. Con l'arrivo del Web 2.0 sono nate soluzioni che permettono agli utenti un alto livello di liberta' nella produzione dei contenuti ;soluzioni che viaggiano in concomitanza con la voglia di comunicare e condividere i propri pensieri,le proprie idee, il proprio modo di vedere la vita.
"Ho una figlia di 10 anni che gia' usa il blog "ha detto ,intervenendo alla discussione ,il dottor Carpinetto,di professione tecnico informatico."Sono milioni le persone che fanno recensioni in rete o creano profili" ha continuato. Il blog:io penso, che sia questo uno tra gli strumenti applicativi del web tra i piu' eccellenti. innanzitutto e' la sua failità di accesso per un bacino di utenza vasto e diversificato a renderlo tale e poi la possibilita'offerta a tutti di esprimersi e attivare il dialogo tra persone sconosciute. E' l'interattivita' la parola chiave del Web 2.0 e lo stesso concetto nasce a contatto con altre applicazioni.Si pensi ai Wiki e ai Social network a cui chiunque puo' partecipare attivamente,nel primo caso aggiungendo o modificando i contenuti; nel secondo caso creando reti sociali che favoriscono socialita', condivisione, collaborazione. Il dottor Rocchi ,responsabile delle tecnologie in Rai ,ha espresso il suo parere relativamente al rischio della virtualita',della Second Life. Se la rete con tutte le sue applicazioni,offre innumerevoli possibilita' di crescita all'utente, questi deve saperne fare un proficuo uso delle stesse. Ma benche' tendano a focalizzare l'attenzione su diversi punti, coloro che hanno preso parte alla Conferenza sottolineano implicitamente un' idea comune: prodotto del Web 2.0 non e' la comunicazione ma le relazioni interpersonali,internazionali. esistono una pluralita' di potenziali legami (A.Marinelli). In sostanza anche io mi trovo in accordo con questo principio ma relegare il piano della comunicazione a livello inferiore rispetto al proliferare delle relazioni umane, non significa non riconoscere grandi potenzialita' del web ,che proprio dai rapporti interpersonali traggono spunto . Per esempio si puo' pensare al forte legame che e' nato tra il giornalismo e il bacino d'utenza. I cittadini comuni sono spesso una fonte utile di notizie e offrono grazie ai loro contributi,svariati spunti per nuovi articoli e la trattazione di diversi argomenti.
Paolo Liguori afferma che la realta' del web 2.0 non rappresenta un rischio per l'editoria ma contrariamente, internet salvera' la stessa.

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